Il castello più antico di Napoli, dove realtà e leggenda si intrecciano più volte, dista ormai un centinaio di metri. Poche gocce leggere piovono dall’alto e il vento fa percepire la sua presenza, ma con ancora soffi clementi, quasi piacevoli.
Quando mancano una manciata di passi e la pioggia comincia ad essere più invadente, posando il suo sguardo un po’ più a destra (ndr – immagine 2), l’occhio è rapito, d’improvviso, da un’istantanea dai contenuti altamente suggestivi. Ha le parvenze di un quadro, ma non lo è.
Un mare per nulla silente batte su roccia, mentre lassù, nuvole e sole si dividono il cielo.
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